Come scegliere le punte per il trapano a colonna

State iniziando ad addentrarvi nel magico mondo del bricolage e siete arrivati ad una fase di stallo: come scegliere le punte per il trapano?

Bene, ogni vostro dubbio, ce lo spiega il sito https://www.fraisertools.com, potrà essere fugato in brevissimo tempo e diventare null’altro che un lontano ricordo. Ecco tutte le dritte necessarie.

Le punte per il trapano: cosa sono?

Quando si danno dei suggerimenti è sempre meglio dare anche tutte le definizioni del caso. Iniziamo col dire quindi che le punte dei trapani sono degli oggetti acuminati che, montati sul vostro attrezzo per il fai da te, vi consentiranno, in relazione al materiale con cui sono state realizzate, di forare supporti in metallo, in legno, oppure ancora in vetro, ceramica e persino in cemento.

Quando si acquistano delle punte bisogna anche valutare l’accoppiamento in relazione al mandrino. Non vi spaventate: vi basti sapere che in linea di massima le esse saranno a coda liscia se utilizzate dei mandrini autobloccanti, scanalate per gli SDS o esagonali in tutti gli altri casi.

Tenete ben presente poi che le punte del trapano possono anche essere più o meno piatte oppure ancora coniche e, ovviamente, variare per raggio e lunghezza.

Scegliere le punte per metalli: qualche suggerimento

E’ chiaro che non sarà possibile esaurire l’argomento in queste poche righe, ma quanto meno, avremo qui occasione di apprendere i rudimenti relativi alla scelta delle punte più adatte per i trapani a colonna. Nel caso in cui doveste decidere di forare dei metalli è ovvio che dovrete avere un’idea di massima della durezza degli stessi nonché della possibile resistenza che opporranno al trapano.

Soprattutto per quanto riguarda le punte in acciaio il vostro parametro di riferimento sarà la scala Brinell: maggiore sarà il valore numerico ad essa associato, più robusta sarà la punta.

Materiali e forme

Per i metalli ci si serve delle punte realizzate in acciaio, cobalto, tungsteno o titanio che avrete cura di lubrificare adeguatamente prima di mettere in funzione.

In base poi alla forma dell’elica,  gli oggetti in questione avranno maggiore o minore capacità di perforare i materiali, potranno o meno girare in diversi sensi di rotazione e durare più a lungo nel tempo.

Altri parametri che dovrete tenere in considerazione sono la forma e la grandezza dell’angolo di punta. In genere esistono varianti comprese tra i 90° ed i 145°. Sappiate comunque che più è duro il materiale da perforare, maggiore dovrà essere il suddetto valore.

Punte per muratura

Per effettuare dei buchi sui muri o su qualsiasi altra superficie in muratura invece vi basterà tenere conto del numero di taglienti e del materiale di realizzo della punta. In genere la soluzione migliore è optare per un oggetto in carburo massiccio corredato da 4 taglienti se avete davanti a voi un muro in cemento armato, tungsteno per i materiali più friabili e punta diamantata per vetri, ceramiche, ecc.

Punte da legno

La faccenda qui diventa ancora più semplice: meglio optare per una piatta o una spirale? Vi basterà tenere presente una semplice regola: il materiale più spesso necessita di eliche, i lavorati in legno da meno di 20 cm di spessore vanno forati con punta piatta.