Lame per sega a nastro: perché si rompono?

La sega a nastro è un fedele alleato di molti lavori d’officina: può esser utile per poter tagliare il legno e i derivati del legno, la plastica, i materiali espansi e altre sostanze compatibili con il dispositivo acquistato. In totale sicurezza, la sega a nastro permette tagli dritti, sagomati, paralleli, inclinati e obliqui, consentendo dunque una più facile e affidabile esecuzione di tante attività professionali e semi professionali.

Purtroppo, però, come ogni dispositivo soggetto ad usura, anche la sega a nastro può creare qualche grattacapo sul proprio utilizzatore. E, tra gli inconvenienti più seccanti e temuti, c’è sicuramente l’ipotesi di rottura delle lame per sega a nastro. Perché si rompono?

Le cause della rottura delle lame per sega a nastro

Sono molteplici le cause che possono portare alla rottura delle lame, rendendo pertanto difficile una trattazione omogenea di questo argomento. Si pensi al ruolo che può essere esercitato da un eccessivo tensionamento della lama, o ancora da una guidalama non registrata, oppure con l’esecuzione di ricorrenti tagli eseguiti con un raggio di curvatura troppo stretto, oppure ulteriormente a un blocco improvviso della lama per cause specifiche da approfondire, come l’inserimento nel legno di un pezzo metallico, e così via.

Come prevenire la rottura

Considerato che numerose possono essere le cause della rottura di una lama per sega a nastro, ne deriva che numerose potrebbero essere anche le azioni preventive che si potrebbero effettuare per poter evitare simili pregiudizi.

In particolar modo, nel momento in cui si monta la lama sulla sega, con la spina della corrente disinserita e sempre avendo l’ovvia accortezza di indossare guanti di protezione, è opportuno far girare a mano le pulegge e verificare che la lama giri al centro delle stesse. Se infatti così non fosse, c’è il serio rischio che lo stress generato possa determinare una rottura: occorre pertanto registrare l’inclinazione della puleggia agendo sugli appositi pomelli di regolazione.

Si tenga anche in considerazione che la maggior parte dei modelli più recenti dispone di più guidalama, e che ognuno di questi dispone di placchette di metallo e cuscinetti che devono rispettare una specifica distanza dalla lama: valutare pertanto tale divergenza e, nel caso ci si rendesse conto che la distanza è maggiore di quanto raccomandato dal produttore, procedere con un avvicinamento.

Tra le altre accortezze che gli esperti di www.crocoblade.com ci suggeriscono di tenere a mente, l’avvertenza di non far funzionare la macchina a vuoto senza tagliare e quella di seguire le principali indicazioni per i tagli curvilinei e per quelli dritti: in particolare, per i primi è opportuno che il guidalama superiore sia alzato il più possibile per permettere alla lama di torcersi, e che il raggio di curvatura del taglio non deve essere troppo piccolo; per i secondi è invece opportuno che il guidalama superiore sia abbassato e condotto a una distanza di pochi millimetri di distanza dal pezzo da tagliare.